Il percorso di “Nonni…NON MANGIO!”
Oggi abbiamo incontrato Marisa, coordinatrice del volontari all’Associazione Midori, che in questo periodo ha seguito in prima persona il progetto “Nonni…NON MANGIO!”.
Le abbiamo fatto alcune domande per farci raccontare com’è andato il progetto.
Ciao Marisa, presentati e racconta il tuo ruolo in Midori
Coordino i volontari dell’Associazione Midori e a volte affianco la Presidente in progettualità o relazioni con il territorio, come nel caso del progetto rivolto ai nonni e persone adulte che abbiamo presentato in risposta ad un bando del Comune di Schio.
Hai seguito in prima persona il progetto “Nonni.. NON MANGIO!”, ci puoi raccontare di cosa si tratta?
Innanzitutto vorrei parlare dei partner di progetto: oltre all’amministrazione comunale che ha approvato e quindi finanziato il progetto, i contenuti, la realizzazione degli incontri e la diffusione sono stati possibili grazie alla collaborazione con l’ULSS7 Pedemontana e la Banca BCC Verona e Vicenza.
Il progetto è stato diffuso anche dalle associazioni di adulti locali: Università Adulti Anziani, La Famiglia, Il Focolare.
Lo scopo del progetto era proprio di rivolgersi ai nonni come nuovi destinatari.
Per Midori è sempre stato prioritario coinvolgere la famiglia, i genitori e i fratelli, come abbiamo fatto con progetti specifici nei vari percorsi di affiancamento alla cura, ma a un certo punto abbiamo sentito l’esigenza di parlare anche ai nonni, che spesso accolgono i propri nipoti per il pranzo e offrire loro informazioni utili per intercettare i campanelli d’allarme dei disturbi alimentari nelle loro varie forme, per sottolineare i comportamenti più utili da adottare e quando è opportuno chiedere aiuto agli esperti.
Quanti incontri prevedeva il progetto e che professionisti ha coinvolto?
Abbiamo programmato 3 incontri al mattino e 2 al pomeriggio per favorire la partecipazione in orari differenti, con un incontro conclusivo svoltosi venerdì 27 ottobre alla presenza dell’Assessore Cristina Marigo, intervenuta anche in apertura in quanto convinta sostenitrice della proposta informativa.
Le professioniste coinvolte sono state la dr.ssa Elisa Brazzale, psicologa e psicoterapeuta e la dr.ssa Silvia Maccà, dietista, dell’ULSS7 Pedemontana, che hanno presentato i disturbi alimentari e principi di alimentazione adeguata; la dr.ssa Maria Luisa Quadri, psicoterapeuta familiare che ha sottolineato più gli aspetti della relazione nonni-nipoti all’interno delle dinamiche familiari.
C’è stata una buona risposta agli incontri?
C’è stata una buona presenza, sicuramente hanno partecipato persone che avevano già percepito delle criticità nel loro contesto familiare o nella loro rete, mentre non sembra essere ancora una tematica di interesse più ampio, cosa che invece sarebbe da sviluppare.
Personalmente infatti mi ha molto colpito come nel suo intervento la dott.ssa Brazzale abbia sottolineato come sia cultura diffusa, e se fate caso è assolutamente così, esprimere sempre apprezzamento verso chi perde peso e, al contrario, avere un giudizio negativo per chi ne prende, a prescindere.
Secondo te il progetto ha contribuito a un cambiamento culturale?
Per noi di Midori l’esperienza di questi 5 incontri è stata più che positiva perché sentiamo di aver creato una nuova attenzione su questi disturbi, e dai questionari che abbiamo raccolto ci sono state fatte anche delle specifiche richieste, alle quali cercheremo di rispondere.
Ad esempio di parlare in modo più diretto anche della tematica dell’alimentazione inerente l’anziano, è un bisogno per il quale potremmo attivarci in un lavoro di rete con altre associazioni, come anche di un’azione più diffusa di educazione alimentare per i genitori sin dalla tenera età dei figli.
Grazie Marisa e in bocca al lupo per tutto!