Vademecum Abbi cura di te – ABC dei DCA
Durante il convegno “Nessuno si salva da solo” promosso dal Coordinamento Nazionale DCA (svolto in streaming il 13 marzo con l’apporto della AUSL di Parma) è stato presentato il Vademecum “Abbi cura di te. L’ABC dei disturbi alimentari – breve guida per Medici e Pediatri”.
Ancora oggi, in Italia si sconta un ritardo storico nella conoscenza dei DA e nella creazione di adeguati percorsi di trattamento nonostante siano stati prodotti documenti di consenso, linee guida, raccomandazioni per quanto riguarda il trattamento e la gestione clinica dei DA. I livelli di trattamento, universalmente previsti, si articolano secondo un gradiente di complessità e di gravità clinica dall’ambulatorio del medico di medicina generale (MMG) e del pediatra di libera scelta (PLS) fino alla ospedalizzazione in corso di acuzie. I ruoli ed i compiti dei vari livelli di trattamento sono chiaramente illustrati nei documenti nazionali prodotti ma raramente sono applicati in modo e cace ed organizzato.
Da tutte queste considerazioni nasce la volontà del Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari di produrre un opuscolo di semplice consultazione, da consegnare prioritariamente a MMG e PLS in quanto pure deputate al riconoscimento, invio e monitoraggio delle persone addette da queste patologie.
Questi compiti sono, evidentemente, assai complessi e si scontrano con la varietà clinica dei DA, la loro precoce insorgenza e la frequente egosintonicità del disturbo che cagiona una resistenza al trattamento dello stesso.
Gli studi disponibili indicano che meno della metà dei casi clinici di disturbi dell’alimentazione è indicato a livello della medicina di base.
Le difficoltà che determinano questo bias attengono sia alla sfera psicologica del paziente (negazione del problema, vergogna, ambivalenza verso le cure) sia alla scarsa esperienza dei MMG e PLS verso i DA.
La stesura di questo opuscolo è stata, volutamente, demandata ad alcuni dei massimi esperti nazionali nel campo dei DA che fanno parte del Comitato Scientifico del Coordinamento al fine di fornire informazioni utili per il riconoscimento e la gestione dei DA nelle fasi iniziali del trattamento ma propone anche nozioni più cliniche, relative alle complicanze ed alla loro gestione.
Ne sono autori:
Maddalena Patrizia Cappelletto: Avvocato, Presidente Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari e Presidente associazione “La vita oltre lo specchio” – Pisa
Pierandrea Salvo: Psichiatra, Responsabile Centro DCA AULSS4 Veneto Orientale, Referente regionale del monitoraggio della rete regionale DCA in Veneto, Vice coordinatore tavolo tecnico regionale DCA
Giovanni Abbate Daga: Professore Ordinario di Psichiatria presso l’Università degli Studi di Torino, Direttore del Centro Regionale DCA di Torino
Stefano Vicari: Professore Ordinario Università Cattolica di Roma, Responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Direttore dell’Istituto di Neuropsichiatria ReTe, Ricerca e Terapia in Età evolutiva
Valeria Zanna: Psichiatra-Psicoterapeuta, Responsabile della U.O.S. Anoressia Nervosa e Disturbi Alimentari – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – Roma.
Sara Bertelli: Psichiatra responsabile servizio Disturbi Alimentari adulti presso ASST Santi Paolo e Carlo Milano, Presidente associazione Nutrimente Onlus – Milano
Walter Milano: Direttore della Unità Operativa Semplice Dipartimentale per i Disturbi dell’Alimentazione dell’ASL Napoli 2 Nord
Gianfranco Bruschi: Dirigente Psicologo presso AUSL di Parma con incarico di alta specializzazione nei Disturbi del Comportamento Alimentare
Giovanni Gravina: Medico endocrinologo, Centro Arianna per i DCA – ASL Nordovest Toscana; Responsabile Centro per i Disturbi Alimentari – Casa di Cura di San Rossore Pisa.
Protagoniste non meno importanti sono state le Associazioni dei familiari e operatori (Nutrimente, Fenice FVG, sulleAlidelleMenti, Fondazione CEIS, Fanep, Fenice, Margherita Fenice, Midori, L’Abbraccio, La Crisalide Lilla, La Vita oltre lo specchio, Associazione Coraggio, Associazione Cibiamoci, Cooperativa Anthropos, 10Magnitudolifedca, Associazione Cibo & Gioia, Associazione Puntoeacapo) la cui esperienza di condivisione del problema sarà fondamentale per interrogare i tecnici sulle buone pratiche e possibili sviluppi.