Riflessioni che ci aiutano
Un cordiale ciao a tutti.
È iniziata la seconda parte del progetto “Piacere e Non Piacersi”, quella cioè che prevede di donare colloqui gratuiti ad insegnanti e allenatori, che avessero bisogno di un confronto con la psicologa e la dietista che sono state le relatrici nelle tre serate pubbliche al Faber Box di Schio.
Solitamente il blog di Midori è uno spazio dove concentriamo informazioni su progetti, interviste, impegni vari….dove cioè ci piace raccontare le nostre esperienze, e le nostre fatiche.
Oggi però vi voglio condividere il mio stato d’animo, di profonda amarezza, per la modesta partecipazione alle serate del progetto “Piacere….e Non Piacersi”.
Assolutamente ringrazio chi c’è stato, le famiglie in primis, gli insegnanti e allenatori, perché hanno rappresentato le difficoltà che la scuola incontra e quelle che talvolta nello sport impediscono di migliorare ed infine chi era lì per altri motivi.

Nonostante ciò mi ha fatto star male constatare (come si suol dire a bocce ferme…) che nella serata dedicata agli insegnanti ce n’erano solo 15 ed a quella dedicata agli allenatori solo 6.
Voi direte che purtroppo le persone sono piene di impegni, che già fanno tanto durante il giorno, che comunque ad esempio il giovedì è una serata in cui molti sono in palestra ad allenare… ci mancherebbe lo capisco, ma mi spiace lo stesso perché fino all’ultimo minuto ci ho creduto… ho creduto che avremmo riempito la sala..o quasi. E mi sono immaginata che se uno non poteva esserci di persona, avrebbe delegato.
Ho cercato di darmi una spiegazione di tutto ciò, ma non mi è venuta, e ad esempio in merito alla serata dedicata agli sportivi mi son fatta questa domanda…ma se anziché Elena avessimo invitato un altro personaggio sportivo più di richiamo (passatemi il termine…) la risposta sarebbe stata uguale?
Cioè le persone sarebbero venute per quel personaggio lì, quindi non per il valore della testimonianza in sé, ma per sentirla da quel personaggio specifico?
Non so, non ho una risposta….Forse non si tratta neanche di questo, però ripeto mi è dispiaciuto molto.
Vedete quando noi progettiamo incontri come questi, lo facciamo perché le informazioni che abbiamo ci dicono che questi disturbi sono effettivamente in aumento, soprattutto tra gli adolescenti e i preadolescenti, e quindi ci sta veramente a cuore poter parlarne affinché più persone possibili possano intercettare e aiutare chi sta male.
Il mio augurio per il futuro è che occasioni come queste non vadano perdute, e che crediamo tutti nella costruzione di reti, perché come diciamo sempre noi di Midori… nessuno può salvarsi da solo.
La Presidente dell’Associazione Midori
Antonella Cornale



